Stupisci il tuo pubblico fornendo loro ciò che è necessario perché ti scelgano consapevolmente

Stupisci il tuo pubblico fornendo loro ciò che è necessario perché ti scelgano consapevolmente

ATTENZIONE: disclaimer, questo articolo potrà esserti particolarmente utile se sei un’azienda del settore vino che ha un reparto vendite dedicato (agenti, venditori, promotori). Se sei in una realtà più piccola, probabilmente sarà meno cucito sulle tue esigenze ma rileggendolo potrai trovare spunti interessanti da applicare.

Vuoi che il pubblico a cui ti rivolgi rimanga colpito da come ti proponi?

Vuoi aiutare i potenziali clienti a scegliere consapevolmente nonostante vengano bombardati da innumerevoli messaggi che rischiano solo di confonderli e non fargli trovare la miglior soluzione per la loro specifica situazione?

In questo articolo voglio parlarti dello strumento principe, a mio avviso, per costruire autorevolezza e veicolare la tua unicità generando un clamoroso effetto wow, che definisco il “Cavallo di Troia”.

Si tratta di materiali fisici (gadget e contenuti posizionanti cartacei) da omaggiare al tuo potenziale cliente, e lo potrai strutturare sia per i clienti privati che, meglio ancora, per i clienti professionali (Ho.Re.Ca., distributori, importatori).

E’ uno strumento molto potente ma da usare “cum grano salis”, perché, come puoi immaginare dovrai sostenere costi per produrli ed è un attimo perdere di vista il controllo dei costi e non andare a ROI.

Sarà quindi fondamentale che tu approfondisca prima bene il concetto di CAC – Costo Acquisizione Cliente – e CLV – Customer Lifetime Value, cioè valore del cliente che acquisisci – in modo da non farti male spendendo per questi materiali più di quanto dovresti e potresti spendere.

Iniziamo col dire quando dovresti utilizzarli: idealmente dovresti riuscire a farli avere prima del tuo appuntamento (o del tuo venditore) con la persona,  ma sono  gestibili anche contestualmente alla visita.

Inoltre li puoi dare singolarmente – più avanti vedremo di cosa si tratta – oppure raccolti in un box che ne contenga diversi in modo da coinvolgere ancor di più l’utente.

L’importante, te lo dico subito, è che siano materiali interessanti per chi li riceve e non per te che li hai prodotti. Niente di autoreferenziale, ma cose che agli occhi del tuo pubblico possano aiutarti a renderti unico e interessante.

Quindi, come strutture questo materiale?

Intanto puoi usare varie forme per spedirlo ma quella più elegante è certamente un box, all’interno del quale il potenziale cliente troverà diversi materiali che presentano l’azienda, che fanno emergere i reali desideri ed esigenze del cliente.

Puoi inserire di tutto (e per scoprire cosa risulta davvero efficace, contattaci così da parlarne di persona), l’importante è che generi autorità, aiuti la parte di vendita nella trattativa e possibilmente rimanga sotto l’occhio del futuro cliente il più a lungo possibile.

Considerato il costo per produrlo, dovrai decidere a chi inviarlo.

Inviarlo a tutti diventa particolarmente oneroso e te lo sconsiglio vivamente.

Se invece in azienda avrete attivato tutti i sistemi per selezionare e pre-qualificare le persone particolarmente interessate alle tue proposte, allora vedrai incrementare concretamente le conversioni. Questo perché il potenziale cliente avrà accesso a materiali interessanti prima di una approccio di vendita diretto (magari sarà stata consegnata in una visita precedente con un approccio più “light”).

Alla visita chiave quindi il venditore (che magari sei tu o magari è un tuo agente) potrà concentrarsi sull’ascoltare reali bisogni, sul valutare le migliori soluzioni e sul chiudere l’accordo. Non dovrà impiegare il prezioso tempo della visita per “spiegare” i prodotti o per illustrare il catalogo.

Come vedi, diventa un modo diverso di lavorare:

  • Il venditore avrà più spazio per la negoziazione,
  • A contempo , il venditore dovrà sviluppare abilità in ambito di negoziazione, di ascolto attivo, di attività consulenziale, cosa che oggi magari non ritiene interessanti perché impegnato a gestire il tempo-visita spiegando le novità o illustrando il catalogo – e poi ci chiediamo perché i tassi di chiusura per visita sono così bassi…
  • Il venditore stesso, monomandatario o  plurimandatario che sia, una volta apprezzato il vantaggio dato dall’azienda che fornisce tutto questo supporto, ci penserà 100 volte prima di considerare un eventuale cambio di mandataria, con tutto vantaggio del tuo processo di selezione e gestione della rete vendita sul territorio.

 

Riesce subito bene il “Cavallo di Troia”?

Non è detto, serve capire bene cosa inserire e quali materiali cartacei rappresentano qualcosa di davvero interessante per il pubblico target.

Serviranno dei test, non sempre saranno profittevoli, si proveranno soluzioni differenti, ma una volta scoperta la formula giusta per il tipo di audience avrai un asset preziosissimo da mettere in leva per generare vendite come se piovesse.

Quello che ti suggerisco, soprattutto quando crei materiali fisici, è di essere scrupoloso nella cura dei dettagli.

In altre parole: i tuoi materiali dovrebbero dire chi sei anche senza leggerne il contenuto.

Quando vengono creati materiali di marketing è bene utilizzare una carta, una grafica e in generale una presentazione che sia congruente all’immagine che l’azienda ha deciso di trasmettere. Scrivere su carta patinata, curare l’imballaggio, creare video con un buon montaggio, curare l’immagine, sono tutti dettagli che trasmettono professionalità. I contenuti, poi devono essere congruenti con il posizionamento nel mercato. Senza queste accortezze confonderesti il potenziale cliente e una persona confusa non compra.

Ok, abbiamo capito che tutta questa montagna di materiali dà autorevolezza. Quali altri risultati si possono conseguire dalla loro creazione?

Quello che si vuole ottenere è PRE-educare il lettore evitando gli appuntamenti a freddo, che avvengono quando parli a qualcuno che non sa niente di te e spesso nemmeno di sé.

Mi spiego meglio. Hai presente i casi in cui il tuo interlocutore non è nemmeno al corrente di avere un problema o un bisogno? Ecco, in una situazione simile il problema è tuo. Quando comunichi devi cercare di avere ben chiaro in mente a chi stai parlando: persone che non sanno di aver un problema, che conoscono il problema ma non la tua proposta, potenziali clienti che scelgono di assecondare i loro bisogni utilizzando altre vie.

Non puoi rivolgerti a persone con consapevolezze diverse utilizzando una medesima comunicazione.

Quello che vuoi è che una volta che il venditore si trovi a colloquio con il potenziale cliente, questo sia il più possibile educato a operare la scelta in mezzo agli altri competitor, facilitando al massimo la trattativa.

Come sempre, con questo articolo spero di aver acceso delle lampadine su cosa è possibile fare di diverso per generare nuove opportunità di business e per chiuderle con maggior facilità.

Se ho centrato l’obiettivo, bene, sono a disposizione per condividere con te i passi successivi da compiere.

Se invece hai qualche domanda, inviala pure a supporto@vendipiuvino.com 

Davvero ChatGPT risolve i tuoi problemi di creazione contenuti?

Davvero ChatGPT risolve i tuoi problemi di creazione contenuti?

Uno dei “mantra” che mi senti ripetere spesso in Vendi+Vino è la necessità di creare periodicamente contenuti interessanti per l’utente. Ora, la parte fondamentale della frase è l’ultima: interessanti per l’utente.

Come ripeto spesso, tu che stai vendemmiando o che giri sul trattore tra i filari può essere un contenuto interessante se lo pubblichi UNA volta, non se ci basi tutta la tua comunicazione, perché non risponde propriamente all’interesse dell’utente (specie se posti quel tipo di contenuti in maniera reiterata).

E’ lo stesso motivo per cui i wine influencer ad oggi non sono una risorsa per le cantine. Poveri: sono obbligati ad inventarsi sempre qualcosa di nuovo e creativo per attrarre un filo di attenzione, spesso buttandola sul ridicolo o sull’evegreen delle allusioni sessuali.

Questo ti fa capire come non sia affatto semplice generare contenuti interessanti.

Ma da oggi (anzi, da qualche mese per la verità, nonostante un blocco di un mesetto) hai a disposizione uno strumento potente ed efficace che ti viene in aiuto nella creazione di contenuti: Chat GPT.

Immagino tu ne abbia sentito parlare – a maggior ragione se leggerai questo articolo tra qualche mese.

Si tratta di un software sviluppato da OpenAI e su cui ha scommesso Microsoft. Il suo potente algoritmo permette di fare tante cose. In questo articolo non voglio dilungarmi fuori dal tema e mi concentro su 25 modi in cui Chat GPT può essere utile alla aziende del mondo del vino.

Ci sono diverse modi in cui ChatGPT può aiutare le cantine a produrre contenuti interessanti. Ecco alcune idee:

  1. Ideazione di contenuti: ChatGPT può aiutare a generare idee per nuovi contenuti come articoli, blog post, newsletter e social media posts. Puoi fare una domanda specifica su un argomento o fornire alcune parole chiave e ChatGPT può generare una lista di idee di contenuti correlati.
  2. Creazione di descrizioni di vini: ChatGPT può aiutare le cantine a creare descrizioni dettagliate e coinvolgenti dei loro vini. Basta fornire alcune informazioni sul vino, come il nome, il tipo di uva utilizzato, il paese di origine, il processo di produzione e il sapore, e ChatGPT può aiutare a creare una descrizione completa.
  3. Analisi dei dati del settore vinicolo: ChatGPT può aiutare a elaborare e analizzare grandi quantità di dati del settore vinicolo per identificare tendenze e modelli. Questi dati possono essere utilizzati per creare contenuti informativi e interessanti su argomenti come la produzione di vino, i mercati del vino e i gusti dei consumatori.
  4. Traduzione: se la cantina ha clienti in paesi di lingua diversa, ChatGPT può aiutare a tradurre il contenuto del sito web, delle etichette dei vini e degli altri materiali di marketing in lingue diverse.
  5. Risposte alle domande frequenti: ChatGPT può aiutare a creare una lista di domande frequenti sulle cantine e sui loro vini, fornendo risposte dettagliate e informative.
  6. Creazione di storie sul vino: ChatGPT può aiutare a creare storie coinvolgenti sulle cantine, sui loro vini e sulla cultura del vino. Questi racconti possono essere utilizzati sui siti web, nei blog o nei social media per coinvolgere i consumatori e creare un rapporto più personale con loro.
  7. Sviluppo di strategie di marketing: ChatGPT può aiutare a sviluppare strategie di marketing efficaci, come l’identificazione dei target di pubblico, la creazione di contenuti promozionali e l’implementazione di campagne pubblicitarie.
  8. Elaborazione di ricette di abbinamento cibo-vino: ChatGPT può aiutare le cantine a creare ricette di abbinamento cibo-vino, offrendo suggerimenti e consigli su quali vini abbinare a determinati piatti o ingredienti.
  9. Sviluppo di tour virtuali: ChatGPT può aiutare le cantine a sviluppare tour virtuali, che consentono ai visitatori di esplorare le cantine e di apprendere di più sui loro vini e sulla loro storia, senza dover fisicamente visitare la cantina.
  10. Elaborazione di descrizioni di territori vitivinicoli: ChatGPT può aiutare a creare descrizioni coinvolgenti dei territori vitivinicoli in cui le cantine producono i loro vini, fornendo informazioni sul terreno, sul clima, sui metodi di coltivazione delle uve e sui sapori caratteristici dei vini prodotti in quella regione.
  11. Redazione di newsletter informative: ChatGPT può aiutare a redigere newsletter informative e coinvolgenti, che includono notizie sulle attività delle cantine, sulle ultime tendenze del settore vitivinicolo, su eventi futuri e sui prodotti in vendita.
  12. Sviluppo di contenuti per il sito web della cantina: ChatGPT può aiutare a sviluppare contenuti per il sito web della cantina, come pagine di prodotto, descrizioni delle attività della cantina, informazioni su eventi e degustazioni e blog post.
  13. Creazione di etichette per i vini: ChatGPT può aiutare a creare etichette per i vini, fornendo ispirazione per i nomi dei vini e per il design delle etichette.
  14. Traduzione di testi: ChatGPT può aiutare a tradurre testi relativi alle attività della cantina in lingue diverse, per raggiungere una clientela più vasta e internazionale.
  15. Sviluppo di contenuti per i social media: ChatGPT può aiutare a sviluppare contenuti per i social media, come post su Instagram, Twitter, Facebook e LinkedIn, che coinvolgono i clienti e creano una comunità online intorno alla cantina.
  16. Creazione di video educativi: ChatGPT può aiutare a creare video educativi che spiegano il processo di produzione del vino, la degustazione del vino, le tecniche di abbinamento cibo-vino e molto altro. Questi video possono essere pubblicati sui siti web della cantina, sui social media e su piattaforme video come YouTube.
  17. Elaborazione di guide di degustazione: ChatGPT può aiutare a creare guide di degustazione che aiutano i clienti a scoprire e apprezzare i vini della cantina. Le guide possono includere informazioni sui diversi sapori e aromi dei vini, sui metodi di degustazione, sui suggerimenti di abbinamento cibo-vino e sulle note di degustazione dei vini specifici della cantina.
  18. Creazione di eventi virtuali: ChatGPT può aiutare a creare eventi virtuali, come degustazioni di vino online, sessioni di domande e risposte dal vivo con il proprietario o il responsabile della cantina e webinar educativi sul mondo del vino.
  19. Sviluppo di concorsi e giveaway: ChatGPT può aiutare a sviluppare concorsi e giveaway per attirare l’attenzione sui vini della cantina e coinvolgere i clienti sui social media. Ad esempio, ChatGPT può aiutare a creare quiz interattivi sui vini o suggerire idee per premi e regali interessanti.
  20. Analisi dei dati: ChatGPT può aiutare a analizzare i dati raccolti dalla cantina, come le preferenze dei clienti, le vendite e le tendenze del settore vitivinicolo, e suggerire strategie per migliorare l’esperienza del cliente e aumentare le vendite.
  21. Stesura di articoli per pubblicazioni del settore: ChatGPT può aiutare a scrivere articoli per riviste del settore vitivinicolo, blog o pubblicazioni online. Questi articoli possono riguardare le attività della cantina, la produzione di vini o le tendenze del mercato.
  22. Creazione di podcast: ChatGPT può aiutare a creare podcast per la cantina, in cui si discute di vini, delle attività della cantina e di argomenti correlati. I podcast possono essere pubblicati sul sito web della cantina, sui social media o su piattaforme podcast come Spotify o Apple Podcast.
  23. Organizzazione di corsi di formazione: ChatGPT può aiutare a organizzare corsi di formazione per i dipendenti della cantina, come sessioni di degustazione, corsi di sommelier o seminari sulla produzione di vini.
  24. Creazione di guide di viaggio: ChatGPT può aiutare a creare guide di viaggio per le persone che vogliono visitare le cantine o le regioni vinicole in cui si trovano. Queste guide possono includere informazioni sui vini della cantina, sulle attrazioni locali e sui migliori ristoranti e bar per gustare i vini locali.
  25. Produzione di video promozionali: ChatGPT può aiutare a produrre video promozionali per la cantina, che mostrano il processo di produzione dei vini, le attività della cantina e le persone che ci lavorano. Questi video possono essere utilizzati sui social media, sui siti web della cantina e nei punti vendita.

Ora, il bello di questo articolo, a cui forse sarai già arrivato, è che la lista qui sopra è stata generata proprio da Chat GPT, a dimostrazione che non difetta di idee.

Se però stai pensando di usare questo strumento per creare contenuti facili e veloci, sappi che non è propriamente semplice. Per come l’ho testato finora devo dire che produce materiali piuttosto generici e privi di “colore”, in contrapposizione con ciò che sostengo e cioè la necessità di dare il proprio colore ai contenuti prodotti.

Quindi, se devo lasciarti con un suggerimento, sì, prova a sfruttarlo per aiutarti nella creazione ma no, non prendere per buono e finito tutto quello che sforna perché il tuo pubblico potrebbe rimanere deluso o peggio, i tuoi messaggi potrebbero non cogliere nel segno (leggi: interessare e stuzzicare i tuoi utenti).

Se poi vuoi sapere come veicolare al meglio i contenuti prodotti ed interessare davvero la tua audience allora la soluzione non è Chat GPT ma il team di Vendi+Vino che ti dirà come farlo. Per saperne di più: supporto@vendipiuvino.com

Come marketing e vendite devono parlarsi

Come marketing e vendite devono parlarsi

Dalla mia esperienza, e sentendo anche quella di decine e decine di altre persone, un grosso problema che attanaglia le aziende, grandi o piccole che siano, è lo scollamento tra il marketing e le vendite.

Spesso infatti non vengono vissuti come due facce della stessa medaglia, come dovrebbe essere, ma come due ambienti separati, che anzi si fanno guerra tra loro. Guerra riferita al potere interno all’azienda, a chi può “contare” e decidere di più. Gelosia su chi è più importante per l’azienda.

E questo succede invariabilmente, sia che si parli di strutturati dipartimenti in aziende grandi, sia in piccole realtà dove marketing e vendite sono rappresentanti da singole persone.

Questo genera una profonda mancanza di efficacia tra i due ambienti. Non si concretizza quello che dovrebbe essere un lavoro sinergico.

Da dove partire quindi per cercare di riavvicinare marketing e vendite in modo da trasformarli in una affiatata squadra vincente?

In questo articolo, tra le tante strade percorribili, voglio soffermarmi su un sistema che può “far parlare meglio” chi si occupa di marketing e chi di vendite all’interno dell’azienda: IL LEAD SCORING.

Negli ultimi anni, il concetto di lead scoring ha guadagnato sempre più importanza in aziende che vogliono aumentare efficacia e performance nel processo di selezione, acquisizione e conversione dei clienti.

Ma cosa si intende esattamente con il termine “lead scoring”?

In parole semplici, il lead scoring è un processo attraverso il quale si assegna un punteggio a un potenziale cliente, o “lead”, in base alla sua probabilità di diventare un cliente effettivo. Questo sistema consente alle aziende di concentrare le proprie risorse sulle persone che hanno più probabilità di diventare clienti e di creare una strategia di marketing più mirata ed efficace.

Ma come funziona esattamente il lead scoring e perché è così importante per il marketing moderno?

Il processo di lead scoring può essere, come anticipato, suddiviso in tre fasi principali: la raccolta di informazioni, la definizione dei criteri di punteggio e il calcolo del punteggio.

La raccolta di informazioni è la prima fase del processo di lead scoring. In questa fase, le aziende raccolgono informazioni sui lead attraverso una serie di canali, come i moduli online, le e-mail di marketing e i social media. Le informazioni raccolte possono includere dati demografici come l’età, il sesso e il livello di istruzione, ma anche informazioni più specifiche come le preferenze di acquisto, i comportamenti online e le interazioni precedenti con l’azienda.

Una volta raccolte le informazioni, è necessario definire i criteri di punteggio, che possono essere suddivisi in due categorie principali: i criteri di interesse e i criteri di qualificazione.

I criteri di interesse riflettono l’interesse del lead nei confronti dell’azienda e dei suoi prodotti o servizi. Questi criteri possono includere il numero di visite al sito web dell’azienda, l’apertura di e-mail di marketing, il download di contenuti o la partecipazione a webinar o eventi.

I criteri di qualificazione invece riflettono la qualità del lead come potenziale cliente, e possono includere il settore di appartenenza, il ruolo lavorativo e il budget disponibile per l’acquisto di prodotti o servizi.

Una volta definiti i criteri di punteggio, l’azienda può calcolare il punteggio di ciascun lead. Il punteggio viene calcolato in base al numero di criteri soddisfatti dal lead. I lead che soddisfano un maggior numero di criteri ricevono un punteggio più alto.

Grazie al lead scoring, le aziende possono quindi:

  1. Ottimizzare le risorse di marketing: Concentrandosi sui lead con il punteggio più alto, l’azienda può ottimizzare le sue risorse di marketing, riducendo i costi e aumentando l’efficacia delle proprie campagne di marketing. In questo modo, l’azienda può investire maggiormente in quelle attività che generano risultati concreti.
  2. Migliorare la qualità dei lead: Il lead scoring consente alle aziende di identificare i lead di alta qualità, cioè quelli che hanno maggiori probabilità di diventare clienti effettivi. Questo permette alle aziende di concentrare i propri sforzi sui lead di maggior valore e di migliorare la qualità della propria base clienti.
  3. Migliorare la collaborazione tra marketing e vendite: Grazie al lead scoring, il marketing e le vendite possono lavorare insieme per identificare i lead più promettenti e sviluppare una strategia di conversione mirata. In questo modo, il marketing può generare lead di qualità e le vendite possono concentrarsi sui lead più promettenti, aumentando l’efficienza dell’intero processo di vendita.
  4. Migliorare la customer experience: Identificando i lead di alta qualità, l’azienda può fornire un’esperienza più personalizzata e mirata ai propri potenziali clienti. Questo può portare a un aumento della soddisfazione del cliente e alla fidelizzazione del cliente a lungo termine.
  5. Migliorare le previsioni di vendita: Il lead scoring consente alle aziende di identificare i lead con maggiori probabilità di diventare clienti effettivi, consentendo loro di prevedere con maggiore precisione le vendite future e di pianificare le proprie attività di marketing di conseguenza.

Le aziende possono utilizzare diversi approcci per implementare il lead scoring, a seconda delle proprie esigenze e della complessità dell’attività di vendita ma, indipendentemente dall’approccio scelto, è importante che l’azienda lavori per definire i criteri di punteggio più pertinenti e che i punteggi vengano regolarmente rivisti e aggiornati in base ai risultati ottenuti.

In sintesi, il lead scoring è una tecnica di marketing fondamentale che consente alle aziende di concentrarsi sui lead di maggior valore e di creare una strategia di marketing più mirata ed efficace.

Grazie al lead scoring, le aziende possono ottimizzare le risorse di marketing, migliorare la qualità dei lead, migliorare la collaborazione tra marketing e vendite, migliorare la customer experience e migliorare le previsioni di vendita.

Ti sembrano poco le cose da fare e sfruttare con il lead scoring?

Se sei interessato ad approfondire come “mettere a terra” un sistema di lead scoring per la tua azienda devi solo scriverci a supporto@vendipiuvino.com

Saremo lieti di approfondire il tema con una chiacchierata senza impegno ma con tanti spunti da darti.

Tu raccogli i dati dei tuoi clienti?

Tu raccogli i dati dei tuoi clienti?

In questo articolo desidero approfondire uno dei concetti fondamentali alla base del marketing:

“Per le aziende è necessario costruire una relazione continua, profittevole e di lunga durata con i propri clienti in modo da approfondire il loro livello di conoscenza ad ogni interazione e contatto”. (Don Peppers, Martha Rogers)

Dalla frase citata, sorgono alcune domande a cui ritengo fondamentale saper dare risposta.

  • Chi sono i tuoi clienti?
  • Quali sono i loro bisogni e i desideri?
  • E in quale misura riesci a soddisfarli?
  • Hai mai pensato ai tuoi clienti non sulla base del singolo acquisto ma sulla intera durata del rapporto che ha con te?

Vista in questa prospettiva il valore di un singolo cliente è di molto superiore a quanto hai considerato fino ad oggi.

Ma qui sorge un problema. Devi conoscere e tracciare i tuoi clienti. E per questo ti servono i loro dati.

Le domande successive quindi sono:

  • Tu possiedi i dati dei tuoi clienti?
  • Conosci a fondo il tuo target?
  • Lo hai mai “interrogato”?
  • Sei in grado di tracciare il profilo medio di chi si serve da te?

Perché prima ancora di vendere dovresti avere ben chiaro il target di pubblico a cui ti rivolgi. Se non hai una risposta alle domande qui sopra allora il consiglio è attivati per dartela. Esistono poi altre domande che dovresti farti, più inerenti al valore economico dei tuoi clienti e cui parimenti dovresti saper rispondere:

  • Quanto vale per te un nuovo cliente?
  • Quanto ti costa acquisirlo?
  • Per quanto tempo starà con te?

Ora, permettimi un pizzico di ironia, ma immagino la tua risposta:

“Certo che lo so, sono tanti anni che faccio questo lavoro, vuoi che non sappia chi sono i miei clienti? Vuoi che non sappia quanto valgono?”

Ti credo, certo che lo sai. Ma magari lo sai in base a sensazioni o alla tua esperienza e non sulla base di numeri scritti nero su bianco

Questo rischia di essere un grosso errore: basarti sulle sensazioni, sui secondo me, sui mi pare.

Facciamo parlare i numeri, perché i numeri inevitabilmente ci dicono la verità e ci danno un quadro più chiaro e corretto di dove siamo e dove andremo.

Quindi se non hai un database con scritto nero su bianco i dati dei tuoi clienti, hai un grosso problema da risolvere. Non è sempre necessario utilizzare un complesso software gestionale (CRM) per avere le informazioni fondamentali sui tuoi clienti. Un semplice foglio Excel (Microsoft Office) può andare bene. Basta che sia ben strutturato e sempre aggiornato. Ovvio che con un software gestionale puoi inserire più dati e fare analisi molto più raffinate.

Quasi tutti i gestionali che ho potuto valutare però permettono difficilmente alcuni calcoli fondamentali, quindi o li impari qui o non li trovi da nessuna altra parte (provare per credere).

Perciò, prima ancora di addentrarci nel calcolo del CAC e del CLV, il primo passaggio da effettuare sarà quello di creare la tua lista clienti completa di dati.

Ottenere i dati dei clienti dovrà diventare una routine per te, quasi un riflesso condizionato. La buona notizia è che per i semplici calcoli che introdurremo – e che cambieranno per sempre il modo in cui ti approcci alla tua attività – non è necessario conoscere tutti i dati di tutti i clienti.

Ne basta un campione rappresentativo, ovviamente più è ampio e meglio è.

A prescindere dalla quantità di dati che vorrai inserire per il calcolo del CAC e del CLV, il consiglio che voglio darti è di iniziare a raccogliere in maniera sistematica tutti i dati degli utenti perché ti saranno necessari per le azioni di marketing che vedremo in altri articoli.

Saranno la base per definire, sia la profittabilità e durata del tuo business che le strategie del tuo marketing.

Ora potrai obiettare:

“Sì, ma ho un’attività dove si fa fatica/è impossibile raccogliere i dati dei clienti”.

E io provocatoriamente ti rispondo: Sei proprio sicuro di non essere in grado di raccoglierli? Magari ciò che ti manca è un sistema di raccolta dati dei tuoi già clienti e dei potenziali clienti.

Sappi che esistono diversi sistemi per entrare in possesso dei contatti dei tuoi clienti o potenziali tali. Puoi registrare i dati:

  • Quando vendi i tuoi prodotti
  • Quando eroghi un servizio (degustazione, esperienza)
  • Quando si registrano al tuo sito
  • Quando partecipi ad eventi e manifestazioni
  • Quando fai eventi dal vivo
  • Quando crei delle partnership e joint venture
  • Quando inneschi il passaparola

Spesso dovrai concedere qualcosa in cambio della registrazione (es. report, ebook, video). Nessuno si registra al sito solo per “ricevere la tua newsletter”.  Ormai abbiamo le caselle email piene di spam e servizi non richiesti, quindi se desideri favorire le registrazioni preparati a rilasciare qualcosa in cambio, che sia di reale interesse per il tuo pubblico target.

Per l’uso che potrai farne ne parleremo nei prossimi articoli, ora concentriamoci sul come.

Se sfrutti strumenti online dovrai far compilare moduli specifici. Ricorda solo di non chiedere troppi dati all’inizio. Una persona nuova non ti conosce ancora e non è il caso di fargli un terzo grado per registrarlo, pena un drastico abbattimento delle conversioni.

Se invece sei dal vivo, un modulo cartaceo va molto bene, magari sfruttando il fatto che richiedi loro il consenso al trattamento dei dati (ricordati quindi di inserire le finalità di marketing) o sfruttando il consenso per registrazioni audio e video.

Nel tempo così potrai costruire la tua personale mailing list che sfrutterai a dovere per interessare, educare e profilare i tuoi utenti, e in ultima analisi vendere loro i tuoi prodotti.

Come dicono gli americani, Money is in the list, il denaro è nella tua lista clienti e lead, quindi da oggi, inizia ad attrezzarti per costruirla e popolarla.

Come sempre, noi di Vendipiuvino siamo anche qui per questo, quindi se vuoi scoprire come farlo in maniera efficace, prenota la tua call privata (senza impegno, prometto di non venderti nulla) con il calendario prenotazioni qui sotto.

Nuovo articolo su Millevigne – Il marketing nel bicchiere: MIGLIORARE L’APPROCCIO CON IL CLIENTE

Nuovo articolo su Millevigne – Il marketing nel bicchiere: MIGLIORARE L’APPROCCIO CON IL CLIENTE

Siamo lieto di annunciare l’avvio di una collaborazione con Millevigne, una rivista periodica di viticoltura ed enologia per i professionisti e gli appassionati del mondo della vite e del vino, dove vedremo pubblicati sul loro sito alcuni nostri articoli riguardanti il marketing del vino in una rubrica chiamata “Il marketing nel bicchiere”.

Se ancora non conoscevate Millevigne, ecco una buona occasione per colmare questa lacuna.

Periodicamente verranno pubblicati articoli sempre nuovi e aggiornati sul marketing e le vendite del vino, come sempre con lo stile, la chiarezza e la schiettezza che ci contraddistingue.

Iniziamo da come distinguere i vari tipi di pubblico per selezionare in maniera efficace la propria audience.

In questo articolo cerco di fare il punto su tutti i target su cui puoi andare ad incidere con una comunicazione efficace. Ad ogni segmento di pubblico, che varia in base al grado di consapevolezza, dovresti essere in grado di sottoporre i tuoi materiali studiati apposta per farli progredire nel loro percorso di consapevolezza ed interesse, fino a condurli passo passo all’acquisto.

Mi fa grande piacere rilevare come una testata importante come Millevigne abbia colto l’importanza di approfondire anche temi legati al marketing del vino perché rappresenta un passaggio ineluttabile nel processo di vendita del vino.

Ecco il link al loro articolo:

https://www.millevigne.it/il-marketing-nel-bicchiere-rubrica-di-consigli-per-migliorare-lapproccio-con-il-cliente/

 

Buona lettura.